Heimweh

Heimweh è la parola tedesca che indica la nostalgia o la nostalgia di casa. Descrive sia la sensazione di disagio che quella di una realtà perduta. Heimweh piuttosto che Heimat! Il dolore del ricordo piuttosto che la sua ebbrezza, uno spazio malinconico piuttosto che patriottico. Come la fotografia, questi abiti sono l'impronta di un'epoca passata. Come le vanità, ci ricordano che nulla può essere dato per scontato, che tutto è destinato a scomparire, ma che, in assenza di immortalità, una tregua è ancora possibile. Queste persone sanno bene che la nostalgia è inutile, che l'importante è fare buon uso del tempo di cui non possono fermare il flusso (Gaston Deferre).

La serie intitolata Heimweh, costruita intorno alle società folcloristiche del Vallese, presenta una serie di ritratti dei loro membri.

Olivier Lovey (1981, CH), fotografo freelance con sede a Martigny, si è diplomato al corso di fotografia del CEPV - Ecole supérieure d'arts appliqués de Vevey (2011), dopo aver conseguito un master in psicologia all'Università di Friburgo nel 2005 e aver studiato arti visive all'ECAV - Ecole Cantonale d'Art du Valais (2008-2009).

Per saperne di più sul lavoro dell'artista

olivierlovey.ch


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